La residenza artistica di Gigi D’Agostino, Gigi D’Ag per il suo affezionatissimo pubblico, al Cocoricò di Riccione, in programma ogni venerdì dal 5 luglio al 23 agosto, altro non è che l’ultima celebrazione di un luogo che non è mai stato soltanto una discoteca.
Anzi, se identifichiamo, spesso con eccessivo snobismo, le discoteche esclusivamente come luoghi di svago vuoto e un pò ignorante, parlando del Cororicò siamo completamente fuori strada.
Non solo perché locale storico della storica riviera romagnola, protagonista assoluta delle estati italiane, specie degli anni ’90, ma perché all’interno di quella discoteca si sono stiracchiate le più svariate ed interessanti e alte forme d’arte.
Se ne volete sapere di più sul Cocoricò l’anno scorso è stato presentato alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro il documentario Cocoricò Tapes, diretto da Francesco Tavella, nel quale si rievoca la storia del locale grazie a filmati di repertorio e al commento di Loris Riccardi, direttore artistico dal 1993 al 2006. Il film è disponibile sul sito della discoteca.
«Il Club – dice Gigi D’Ag – è uno dei miei “elementi”, le sensazioni che evoca mi hanno sempre fatto sentire nel mio luogo, prima come cliente, poi come dj, dalle primissime esperienze fino ad oggi.
«Il Club – dice Gigi D’Ag – è uno dei miei “elementi”, le sensazioni che evoca mi hanno sempre fatto sentire nel mio luogo, prima come cliente, poi come dj, dalle primissime esperienze fino ad oggi.
Nel Club si generano onde speciali che non sono definibili con le parole. La mia esperienza dell’estate 2016 con il Cocoricò mi ha lasciato addosso tante buone vibrazioni. L’incontro con il pubblico, la musica e il groove, sotto la piramide: è stato intenso. Magico.
La riviera mi ha regalato meravigliose esperienze negli ultimi 30 anni, è sicuramente una delle mie “case” preferite».
Il Cocoricò ha da sempre rappresentato zona franca per il popolo della notte, un rifugio per chi non riusciva ad incastrare la propria essenza sopra le righe nella società incravattata che popola la luce del sole.
Non è un caso dunque che uno dei principi delle notti danzerecce italiane, dopo un periodo molto difficile dovuto ad un grave male, abbia trovato casa al mare proprio lì, all’interno della celeberrima Piramide di vetro del Cocoricò, quella che arrivate le prime luci del mattino coglie ancora in pieno divertimento migliaia di ragazzi.
A conferma del fervore artistico che permea la storia del Cocoricò, lo scorso maggio è stato inaugurato il MUDI Museo Discoteca, il primo museo di arte contemporanea all’interno di un club che ospita una collezione di opere di artisti italiani. Alcune opere esposte saranno presto disponibili per l’acquisto e i proventi saranno utilizzati per commissionare nuove opere, assicurando così un rinnovo costante e mantenendo il museo sempre attuale e vibrante.
Fonte: openonline/
Articolo di Gabriele Fazio pubblicato il 2 luglio 2024