Nella centralissima Sala di "
Ceo for Life" in Piazza Montecitorio si è tenuto l'atteso incontro su un tema sempre più attuale, "Sovraffollamento nelle Carceri: è ancora emergenza".
Il convegno è stato promosso dall'Associazione "Uniti nel Fare" presieduta da Renata Polverini, già deputata e già Presidente della Regione Lazio.
In apertura del convegno Renata Polverini ha letto, con visibile emozione, un messaggio - testimonianza a firma di Gianni Alemanno e Fabio Falbo, ambedue attualmente detenuti, a lei diretto.
Renata Polverini non ha esitato un solo attimo nel ricordare alcuni percorsi comuni con Gianni Alemanno anche se spesso caratterizzati da divergenze di opinioni.
Del resto Renata Polverini era Governatrice della Regione Lazio ( 2010 - 2013 ) negli stessi anni in cui Gianni Alemanno era Sindaco di Roma ( 2008 - 2013 ).
Nella lettera si leggono alcuni passaggi molto toccanti:
"E' un atto di coraggio civile e di sensibilità sociale denunciare nuovamente la situazione insostenibile in cui vivono più di 62000 persone detenute con un sovraffollamento carcerario che oscilla tra li 150% e li 200%, in una evidente e ripetuta violazione dei diritti umani e dei principi costituzionali che interpretano le pene come uno strumento di riabilitazione.
Siamo reduci da un dibattito parlamentare sulla situazione carceraria, che si è risolto in uno scontro tra opposti schieramenti politici, invece di essere un confronto reale sulle radici e sulle conseguenza del problema che abbiamo di fronte.
Noi come persone detenute nel Carcere di Rebibbia, in base alle nostre diverse esperienze, possiamo testimoniare che la situazione è grave e per certi versi incomprensibile. Le leggi per ridurre il sovraffollamento, attraverso la rieducazione e quindi il ricorso alle pene alternative, ci sono. Ma non vengono applicate.
Così la situazione rimane quella tragica delle mori, dei suicidi, della mancata sanità, degli ultrasettantenni in carcere, del sovraffollamento, dall'affettività vietata, della mancata scindibilità dei cumuli e dell'accesso limitato ai vari istituti giuridici, come il permesso premio, l'affidamento in prova, la detenzione domiciliare, la semilibertà, la liberazione condizionale e l'accesso al lavoro in aziende privte attraverso l'art. 21 O.P."
"E' dimostrato che un carcere, in queste condizioni, non disincentiva la criminalità e non rende la società più sicura".
"Per questo è interesse di tutti i cittadini, e non solo di noi detenuti, trovare una soluzione, tornando a far coincidere principi costituzionali e concrete urgenze della nostra società”.
In seguito è intervenuto Giordano Fatali, Fondatore di CeoforLife.
Giordano Fatali illustrando gli scopi e le finalità di "CeoforLife" ha affermato che all'interno della stessa struttura operano delle "Task Force Italia" che lavorano per tutto l'anno su temi specifici, in pratica dei gruppi di lavoro pubblico - privato permanenti e Giordano Fatali ha proposto a Renata Polverini la creazione di una Task Force permanente sul tema delle carcere.
Una Task Force dotata di grande competenza che, con costanza e con il tempo, possa dare risultati concreti e fattivi.
A moderare il dibattito Philiph Willan, corrispondente in Italia per il prestigioso The Times.
Nel pubblico tanti i personaggi qualificati e qualificanti. Basti citarne una per tutti, la Dott.ssa Mariastella Giorlandino, nota imprenditrice nel mondo della sanità (Rete Artemisia Lab).
In seguito è intervenuto l'avvocato Luigi Pelaggi, noto avvocato Cassazionista, che con grande coraggio ha voluto raccontare la sua esperienza personale.
L'ennesima vittima di malagiustizia costretto a subire umilianti carcerazioni e riconosciuto in seguito su tutti i fronti completamente innocente rispetto alle accuse che gli erano piovute addosso devastandone la vita e determinando, inevitabilmente, grandi sofferenze per la sua famiglia.
Molto seguito ed apprezzato anche l'intervento dell'Avvocato Cesare Placanica, già Presidente della Camera Penale, Cassazionista.
Per Cesare Placanica aver organizzato un convegno su un tema così importante consente di dare voce a chi non ha voce.
" Come rispettare la dignità dell'uomo che vive l'esperienza carceraria è un tema centrale - ha affermato l'avvocato Cesare Placanica - e anche combattere la disinformazione su quanto avviene realmente nelle carceri e soprattutto nel regime del 41 Bis.
In realtà il carcere dovrebbe risocializzare il detenuto nella società dopo aver espiato la pena, in realtà tale compito non viene assolto. Anzi nel carcere si accresce il potere criminale".
Per Rita Bernardini, Presidente dell'Associazione "Nessuno Tocchi Caino" ed esponente storica radicale impegnata da anni sul tema delle carceri disumane, "l'Italia ha raggiunto il 132% della capienza con il carcere di San Vittore al 240%, in 100 posti vi sono 240 detenuti e in Sardegna carceri quasi vuote".
" Ben 5.000 detenuti all'anno ricevono dai giudici di sorveglianza ricevono un ristoro per trattamenti degradanti e disumani che corrispondono a 8 euro al giorno se riconosciuti dopo essere uscito dal carcere.
Una vera beffa. Per non parlare della sanità nelle carceri.
Trattamenti sanitari diversi da carceri a carceri. Inoltre in Italia mancano 6.000 agenti di Polizia Penitenziaria secondo l'organico redatto dal Ministro Nordio.
Per il Provveditore regionale della Campania le carceri sono le maggiori piazze di spaccio esistenti in Italia.
E vi sono risse - ha concluso Rita Bernardini - fra bande opposte per gestire la piazza all'interno dei penitenziari. Tutto ciò delinea a che livello sono giunte le carceri nel nostro Paese".
Per l'avvocato Irma Conti, Componente del Garante Nazionale delle persone private della libertà, il dramma delle carceri non è un'emergenza del momento ma è da anni una emergenza costante e continua che si aggrava anni dopo anni.
Oltre 20.000 sono i detenuti che devono scontare una pena minore di tre anni che potrebbero espiare pene alternative.
Ma la burocrazia e la lentezza della stessa complica tutto enormemente.
Discutiamo del problema con delle soluzioni da proporre con la partecipazione di tutti gli attori sociali preposti ad affrontare una emergenza che è oramai una costante da troppo tempo".
Per Renata Polverini "Il sovraffollamento delle carceri è una ferita aperta nella nostra società.
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a una situazione che viola i diritti fondamentali delle persone.
È tempo di agire, di rivedere le politiche penali e di garantire un sistema che non solo punisca, ma che possa effettivamente creare le condizione per una vera riabilitazione.
Dobbiamo prendere atto che c’è un numero assolutamente superiore di detenuti nelle carceri italiane rispetto alla capienza regolamentare.
La competenza non è solo dello Stato ma anche delle Regioni.
Le Regioni possono fare molto per creare una maggiore armonia nelle carceri”.
Il ViceMinistro Della Giustizia, Senatore Francesco Paolo Sisto, noto avvocato nel suo intervento conclusivo
I lavori del Convegno sono stati conclusi dal Senatore Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia.
“E’ importante costruire nuove carceri - ha affermato il Viceministro Francesco Paolo Sisto - ma i tempi diventano più lunghi, è importante dare e delle risposte immediate e trovare soluzioni pratiche al sovraffollamento che è un dramma.
Lo affermo non solo come vice ministro ma anche come avvocato.
Dobbiamo fare il massimo sforzo per ottenere il massimo possibile e con le pene alternative e la giustizia riparativa si potrebbe fare molto per affrontare il sovraffollamento.
Inoltre il pesante e gravoso tema della custodia cautelare in attesa di giudizio, circa il 25% dei detenuti, deve essere affrontato e rivisto e su questo si è sviluppato un proficuo dibattito anche all'interno della coalizione di governo.
Siamo garantisti e la separazione delle carriere è una battaglia di Forza Italia per un processo giusto con l'equidistanza fra accusa e difesa e non contro alcuno.
E con la consapevolezza di avere qualche competenza in più rispetto ai precedenti governi sono certo che si potranno ottenere grandi risultati".