I prossimi poveri, i pensionati della Pubblica Amministrazione.
Per ben dodici anni hanno lavorato senza contributi previdenziali negli Enti locali, un vero e proprio lavoro nero, legalizzato dallo stato.
Sono gli lsu ed lpu (lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità). Le pensioni dopo trent’anni di attività, saranno di 700 euro. Il tutto, nel silenzio più assoluto dei sindacati.
Per dodici anni e precisamente dal 1997 al 2008 - si legge nella nota - i Comuni hanno risparmiato centinaia di migliaia di euro, risanando bilanci ed ottenendo in cambio professionalità e tanti servizi, a gratis.
Solo dal 2008, con le stabilizzazioni delle quali in maggioranza con contratti part-time, sono stati versati i contributi.
Di conseguenza, riconoscendo e sanando gli anni di mancata contribuzione all'INPS una buona parte dei lavoratori potrebbe andare in pensione.
L’Inps, tace, mentre la Regione con un colpo di spugna e nessuna contestazione né dei sindacati, né dell'opposizione, di recente, ha tolto fondi agli lsu per destinarli ai lavoratori Arpal, altri precari calabresi.
La solita guerra tra poveri.
C’è attesa per un decreto legge n. 539 presentato in data 03/02/2023, da incardinare in commissione lavoro, ma il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon che ne è a conoscenza, non ha dato sinora nessuna risposta.
Redazione