Dazi, Trump, Meloni: Il 17 Aprile si Gioca la Partita Finale.
Signore e signori, preparatevi: il 17 aprile 2025 è la data che segnerà la storia.
La Meloni, sempre più protagonista sulla scena internazionale, decolla verso gli Stati Uniti per incontrare Donald J. Trump.
Sul tavolo? Dazi, acciaio, auto, alluminio… e, probabilmente, un bel piatto di tensione geopolitica.
L'intero pianeta sta con il fiato sospeso.
Gli economisti si grattano la testa, mentre i diplomatici cercano di farsi passare la nausea a forza di smorfie.
Ma andiamo con ordine, perché qui c’è un intrigo che merita attenzione.
Dal 2 aprile scorso, gli Stati Uniti hanno alzato il sipario sulla loro ultima “mossa strategica”: un bel 20% di dazi su una lista lunga come un volo intercontinentale di piaceri commerciali.
Trump, come al solito, non si è scomposto e ha definito questa manovra come parte di una “strategia globale”, di quelle che nemmeno Spielberg riuscirebbe a sceneggiare meglio.
L’Europa, e l’Italia in particolare con il suo surplus commerciale da far invidia a un’agenzia pubblicitaria, ha risposto con un linguaggio più diretto e colorito.
Meloni, ha definito i dazi come “una decisione sbagliata” ma, come un vero e proprio capo di governo, ha messo sul tavolo tutte le carte possibili per dimostrare che non è certo una che si piega facilmente.
No, qui non si parla di abbracci e brindisi, ma di un poker diplomatico che si preannuncia infuocato.
L’Incontro: Apocalisse o Aperitivo Diplomatico?
E ora, la grande domanda: cosa succederà il 17 aprile, giorno X?
La Meloni entrerà in scena con il suo sorriso, postura impeccabile e una cartella zeppa di grafici, statistiche e promesse da fare invidia a chiunque speri di salvare l’export europeo.
Dall’altra parte, Trump? Che arriverà con il suo stile unico: teatrale, con la capacità di sollevare un polverone mediatico anche con una semplice battuta.
Immaginate la scena: Meloni alza una proposta per un accordo che faccia tremare la bilancia commerciale, Trump si appoggia al tavolo, lancia uno sguardo furbo, e poi, con un sorriso”, propone: “E se facessimo il Made in Italy… in Florida?”
La suspense è alta. Si troverà un accordo? Riusciranno a evitare il precipizio di una guerra commerciale o finiranno entrambi a stringere la mano con un sorriso forzato.
Come finirà ? Chi saprà piegare le regole del commercio internazionale a proprio favore?
Lo scopriremo solo vivendo, come dicevano i nostri nonni.
Chi vivrà, vedrà.
Carlo Maria Mazzei