Stefano Bandecchi, fondatore dell'Università telematica UniCusano, Sindaco di Terni e Segretario nazionale di "Alternativa Popolare" non ha alcuna necessità di essere presentato.
Ha saputo conquistare sul campo una sua vasta notorietà ed essendo caratterialmente molto diretto ha suscitato, come sempre accade, vaste simpatie ma anche notevoli critiche.
E certamente non gli si può che riconoscere una superlativa dote di attivismo e concretezza. Lo dimostrano i risultati raggiunti da imprenditore e la caparbietà con la quale caratterizza anche la sua azione da Sindaco e da politico, essendo il segretario nazionale di Alternativa Popolare.
Partito che si misurerà nelle imminenti elezioni Europee dell'8 e 9 giugno prossimi.
L'obiettivo di Stefano Bandecchi è quello di raggiungere il fatidico 4%, soglia minima per concorrere alla suddivisione dei 76 seggi che rappresenteranno l'Italia ( su complessivi 705) nell'ambito del Parlamento Europeo.
In piena campagna elettorale Stefano Bandecchi è impegnato a far conoscere il Movimento "Alternativa Popolare", il programma e le proposte e i suoi candidati sul territorio, girando in lungo e in largo le piazze delle città del nostro Paese.
Il simbolo di Alternativa Popolare
Stefano Bandecchi non perde occasione per sottolineare che "Alternativa Popolare" è "un partito di centro, non di moderati, ma di coloro i quali sono pronti ad una vera e propria rivoluzione di centro".
"Siamo scesi in campo - ha affermato Stefano Bandecchi - per offrire una vera alternativa politica incentrata sulla trasparenza ma soprattutto sulla voglia e capacità di fare: nelle nostre liste non ci sono paracadutati, ma persone concrete che hanno già dimostrato, nei loro ambiti professionali, di saper portare a compimento progetti ambiziosi e utili all’Italia".
E Stefano Bandecchi, da imprenditore vincente quale è, manifesta anche il suo ottimismo nel poter superare lo sbarramento del 4%.
"Ritengo che le nostre idee e la nostra proposta politica - ha affermato Stefano Bandecchi in alcune sue interviste - rendano l’obiettivo del 4% assolutamente raggiungibile, nonostante il continuo tentativo dei media di oscurare il nostro pensiero. Alternativa Popolare lavorerà senza sosta per la costruzione di un sistema Italia a Bruxelles".
E la costruzione di un "Sistema Italia" è parte integrante del programma proposto da Alternativa Popolare.
"Più Italia in Europa - per Stefano Bandecchi - vuol dire contribuire alla crescita dell’Unione europea portando al tavolo le eccellenze del nostro Paese.
Inoltre siamo consapevoli della necessità di costruire un esercito comune europeo che, in sinergia con la Nato, possa proteggere i cittadini europei e affermare l’Europa come grande soggetto geopolitico. Realizzeremo questi obiettivi insieme al Partito popolare europeo, di cui Alternativa Popolare fa parte dal 2014".
Stefano Bandecchi ( nella foto di apertura a Roma con Luca Palamara ) è capolista in tutte le circoscrizioni elettorali tranne quella del Centro dove capolista è Luca Palamara, ex magistrato famoso per aver denunciato con le sue pubblicazioni le parti oscure di un modello Giustizia che in Italia necessita di riforme incisive e sostanziali.
"Luca Palamara è uomo che è stato parte del ‘Palazzo’, si è reso conto - ha sostenuto Stefano Bandecchi in relazione alla candidatura dell'ex magistrato - del cortocircuito del sistema giustizia e ha iniziato a lottare per cambiarlo.
Chi meglio di lui per portare a Bruxelles le criticità di un settore che, ogni giorno, impatta sulla vita di migliaia di cittadini con effetti alle volte disastrosi? "
Stefano Bandecchi è anche impegnato nella strutturazione del partito "Alternativa Popolare" sul territorio con la nomina dei coordinatori regionali e dei direttivi regionali.
La lista di "Alternativa Popolare" rappresenta una novità nel panorama politico italiano, spesso asfittico ed immobile.
Le elezioni dell'8 e 9 giugno sono una banco di prova per la nuova formazione politica.
Sarà molto interessante seguirne i risultati e l'evoluzione che il vulcanico Stefano Bandecchi saprà certamente imprimere alla sua creatura politica.
Redazione