Dal Dott. Ettore Piero Valente, (nella foto di apertura) Specialista in Ortopedia e Traumatologia Presidente CEO Europeo WAMS, e dal Dott. Tullio Laino, dirigente medico in quiescenza ASP Cosenza, riceviamo una attenta ed interessante analisi sulla modifica del trattato pandemico e del regolamento sanitario internazionel in discussione presso l'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità con sede a Ginevra. e volentieri pubblichiamo:
"La modifica del trattato pandemico e del regolamento sanitario internazionale , in discussione , da alcuni mesi, a Ginevra, sede dell’Organizzazioe Mondiale della Sanità, pone il serio interrogativo se trattasi di provvedimenti normativi destinati a fare fronte alle nuove emergenze sanitarie, oppure se siamo in presenza di una dittatura sanitaria globale.
A tale interrogativo sono chiamati a dare risposta gli Stati aderenti all’Organizzazione e le comunità locali, destinatari ultimi dei provvedimenti in fase di adozione .
A ben vedere, per come previsto dallle ipotesi emendative, si tratta della malcelata volontà di instaurare una vera e propria dittatura sanitaria globale.
A ben vedere, per come previsto dallle ipotesi emendative, si tratta della malcelata volontà di instaurare una vera e propria dittatura sanitaria globale.
Il tutto si sta consumando nel silenzio tombale degli Stati aderenti all’Organizzazione e nel più generale disinteresse della politica mondiale.
Siamo in presenza di atti, che, qualora venissero approvati, lederebbero il principio di sovranità degli Stati e ne sancirebbero l’assoggettamento all’’oligarchia delle lobbies economico / finanziarie e di Big Pharma.
Dott. Tullio Laino, dirigente medico in quiescenza ASP Cosenza
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e’ un Organismo intergovernativo , con funzioni consultive.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e’ un Organismo intergovernativo , con funzioni consultive.
I suoi deliberati non rivestono carattere di vincolo e di governo.
Le proposte di modifiche in discussione, sovvertendo i principi fondativi, prevedono che l’OMS diventi l’autorita’ prevalente di governance nelle emergenze sanitarie pubbliche, potendo la stessa imporre, in caso di calamità sanitarie internazionali, misure restrittive, quali il confinamento, la medicalizzazione forzata delle persone, i diritti sulla proprietà intellettuale, la richiesta agli Stati membri di contributi finanziari per la produzione di medicinali e vaccini, nonostante le disposizioni ordinamentali di rango costituzionale dei singoli Stati prevedano la potestà legislativa nella materia specifica.
Esiste il reale pericolo di surrogazione delle prerogative statali in materia saniitaria da parte dell’OMS, nel cui consesso sono presenti organizzazioni private, costituite da potenti gruppi finanziari mondiali e da big Pharma. In tale contesto, comincia a stare molto stretto all’OMS il ruolo consultivo, con la consequenziale messa in atto di provvedimenti che configurano un vero e proprio ruolo di governance sanitaria mondiale.
Nel più assoluto silenzio dei circuiti informativi e con l’acquiescenza degli Stati membri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta elaborando provvedimenti di natura autoritativa, non emendabili. Gli Stati dovranno agire con atti meramente esecutori.
Il Direttore Generale dell’OMS assumera’ la funzione di dominus incontrastato , in caso di calamità sanitarie internazionali, servendosi di un apposito Comitato per le Emergenze, dotato di consistenti risorse finanziarie. Si tratta del “de profundis” della tutela sanitaria democratica, informata, partecipata e condivisa.
Le pratiche vaccinali e farmacologiche, proposte da Big Pharma e imposte dall’OMS, “inaudita altera pars” (n assenza delle determinazione deii singoli Stati aderenti), costituiranno il prossimo scenario cui i cittadini saranno chiamati ad adeguarsi.
Le ipotesi di modifiche regolamentari, poste in essere dall'OMS, rappresentano una palese violazione dell'articolo 117, comma secondo, lettera “q”, della Costituzione , nella novella legislativa recata dalla Legge Costituzionale n.3/2001,che prevede, in caso di profilassi internazionale, l’esclusiva potestà legislativa statale, nonché dell’articolo 32 della Legge n.833/78, circa i poteri di ordinanza statali e regionali, e degli articoli 7 , 24, 25, 26, 27 del Decreto Legislativo n.1/2018 ( Codice della Protezione Civile).
Il principio di pieno rispetto della dignità e delle libertà fondamentali delle persone rischia di essere sostituito, in maniera molto vaga, dal riferimento ai principi di equita’, inclusivita’ e coerenza, non correttamente definiti e, pertanto, interpretabili, configurando, in concreto, la violazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani ( UDHR).
Particolarmente inquietanti sono le previsioni di modifica al vigente regolamento, le quali ampliano il concetto di “emergenza sanitaria pubblica”, che include qualsiasi evento sanitario o correlato a agenti patogeni, con ll potere discrezionale del Direttore Generale di richiedere la conformità degli Stati, potendo lo stesso DG dichiarare una Public Healt Emergency of International Concem (PHEIC), in contrasto con le disposizioni degli Stati membri.
Nel più assoluto silenzio dei circuiti informativi e con l’acquiescenza degli Stati membri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta elaborando provvedimenti di natura autoritativa, non emendabili. Gli Stati dovranno agire con atti meramente esecutori.
Il Direttore Generale dell’OMS assumera’ la funzione di dominus incontrastato , in caso di calamità sanitarie internazionali, servendosi di un apposito Comitato per le Emergenze, dotato di consistenti risorse finanziarie. Si tratta del “de profundis” della tutela sanitaria democratica, informata, partecipata e condivisa.
Le pratiche vaccinali e farmacologiche, proposte da Big Pharma e imposte dall’OMS, “inaudita altera pars” (n assenza delle determinazione deii singoli Stati aderenti), costituiranno il prossimo scenario cui i cittadini saranno chiamati ad adeguarsi.
Le ipotesi di modifiche regolamentari, poste in essere dall'OMS, rappresentano una palese violazione dell'articolo 117, comma secondo, lettera “q”, della Costituzione , nella novella legislativa recata dalla Legge Costituzionale n.3/2001,che prevede, in caso di profilassi internazionale, l’esclusiva potestà legislativa statale, nonché dell’articolo 32 della Legge n.833/78, circa i poteri di ordinanza statali e regionali, e degli articoli 7 , 24, 25, 26, 27 del Decreto Legislativo n.1/2018 ( Codice della Protezione Civile).
Il principio di pieno rispetto della dignità e delle libertà fondamentali delle persone rischia di essere sostituito, in maniera molto vaga, dal riferimento ai principi di equita’, inclusivita’ e coerenza, non correttamente definiti e, pertanto, interpretabili, configurando, in concreto, la violazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani ( UDHR).
Particolarmente inquietanti sono le previsioni di modifica al vigente regolamento, le quali ampliano il concetto di “emergenza sanitaria pubblica”, che include qualsiasi evento sanitario o correlato a agenti patogeni, con ll potere discrezionale del Direttore Generale di richiedere la conformità degli Stati, potendo lo stesso DG dichiarare una Public Healt Emergency of International Concem (PHEIC), in contrasto con le disposizioni degli Stati membri.
Il che prefigura l’OMS non come organismo di supporto dello Stato sovrano, bensì come autorita’ sovrannazionale e sovraordinata.
Di non minore impatto sono le restrizioni di natura personale che configurano verosimilmente una violazione del principio dell'”habeas corpus”.
Il potere del “farmaco”, ormai dominante ed incontestato, cui , in ultima analisi, sono collegati tutti gli atti provvedimentali dell’OMS, in caso di dichiarata emergenza sanitaria Internazionale, ha soppresso, sul piano programmatico e legislativo, la gestione democratica e condivisa della tutela della salute, nei suoi molteplici aspetti.
Da tale consesso decisorio restano esclusi, in concreto, gli Stati ed i cittadini che diventano il target finale di atti autoritativi non negoziabili e non accessibili agli organismi democratici di controllo.
Di non minore impatto sono le restrizioni di natura personale che configurano verosimilmente una violazione del principio dell'”habeas corpus”.
Il potere del “farmaco”, ormai dominante ed incontestato, cui , in ultima analisi, sono collegati tutti gli atti provvedimentali dell’OMS, in caso di dichiarata emergenza sanitaria Internazionale, ha soppresso, sul piano programmatico e legislativo, la gestione democratica e condivisa della tutela della salute, nei suoi molteplici aspetti.
Da tale consesso decisorio restano esclusi, in concreto, gli Stati ed i cittadini che diventano il target finale di atti autoritativi non negoziabili e non accessibili agli organismi democratici di controllo.
I territori, quali massima espressione di democrazia partecipata, non devono diventare feudi di organismi sovrannazionali, nonché di consorterie economico/finanziarie, il cui obiettivo concreto non è la tutela della salute pubblica ,bensì il guadagno.
Occorre, da parte dello Stato centrale e delle istituzioni territoriali, veri custodi della salute pubblica, secondo il principio di condivisione e leale collaborazione, tutelare il diritto dei cittadini alle cure ed alla prevenzione.
Le Regioni, in quanto gestori della tutela della salute, secondo il principio della legislazione concorrente, e gli Enti Locali, ugualmente vocati alla tutela sanitaria dei propri cittadini, in una logica solidale e sussidiaria, sono chiamati, con atti formali, ad opporsi alle inconsulte decisioni adottate da un organismo internazionale non rappresentativo degli interessi inalienabili dei cittadini".
Dr. Tullio Laino, dirigente medico in quiescenza ASP Cosenza.
Dr. Ettore Piero Valente Specialista in Ortopedia e Traumatologia Presidente CEO Europeo WAMS
Occorre, da parte dello Stato centrale e delle istituzioni territoriali, veri custodi della salute pubblica, secondo il principio di condivisione e leale collaborazione, tutelare il diritto dei cittadini alle cure ed alla prevenzione.
Le Regioni, in quanto gestori della tutela della salute, secondo il principio della legislazione concorrente, e gli Enti Locali, ugualmente vocati alla tutela sanitaria dei propri cittadini, in una logica solidale e sussidiaria, sono chiamati, con atti formali, ad opporsi alle inconsulte decisioni adottate da un organismo internazionale non rappresentativo degli interessi inalienabili dei cittadini".
Dr. Tullio Laino, dirigente medico in quiescenza ASP Cosenza.
Dr. Ettore Piero Valente Specialista in Ortopedia e Traumatologia Presidente CEO Europeo WAMS