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In soli sei anni, dal 2018 al 2024 il Movimento 5 Stelle ha perso quasi 4/5 dei voti. E' passato da un magico 32,7% con ben 10.732.066 voti del 2018 al 9,9% delle Europee con 2.327.868 voti.
 
Perdendo in sei anni 8.400.000 voti. Una cifra altissima che segna un declino che è oramai sotto gli occhi di tutti.
 
E le attuali incomprensioni fra Giuseppe Conte e il fondatore del Movimento Beppe Grillo ne sono la plastica conferma.
 
Giuseppe Conte, già Presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle
 
Ma quali sono stati i motivi di una tale disfatta.
 
In primo luogo la scellerata proposizione nell'affermare che "uno vale uno" Cioè chiunque vada in Parlamento a rappresentare il popolo italiano è semplicemente "uno che vale uno" e quindi equivale ad affermare che chiunque può esercitare il ruolo di parlamentare.
 
E, infatti, la flotta di parlamentari che nel 2018 giunse in Parlamento eletta nelle liste del Movimento 5 Stelle composta nella sua maggioranza da personaggi che non sapevano neanche dove fossero allocati i palazzi della Camera e del Senato non ha lasciato alcun segno del passaggio nelle aule parlamentari.
 
Tranne pochi nessuno ne ricorda neanche i nomi.
 
Una enorme quantità di parlamentari, ben 339, dei quali 227 deputati e 112 senatori.
 
Una cifra impressionante. E fu l'inizio di abbandoni, cambi di casacca, incomprensioni.
 
Dicevano che sarebbero stati in grado di rivoltare il "Parlamento come un calzino".
 
In realtà non hanno cambiato nulla.
 
Il Paese era nei guai nel 2018 e lo è ancor più oggi nel 2024.
 
Senza voler discutere del Governo fatto con la Lega di Salvini.
 
Ma il danno più grave del fallimento del Movimento 5 Stelle è quello che mai più potrà sorgere in Italia per molti anni un nuovo movimento che sull'onda del promesso cambiamento, di un nuovo modello del modo di fare politica, potrà mai avere quella fiducia che ha avuto il movimento grillino nel 2018.
 
Per molto tempo nessuno crederà mai più a chi sosterrà di essere il nuovo, di essere il cambiamento, di essere la novità in grado di spazzare via il vecchio e il modello politico imperante, quello degli intrallazzi e del potere per il potere.
 
Tale delusione provocata dal Movimento 5 Stelle è il danno più grave che poteva attuare un Movimento nato per cambiare tutto e che, alla fine, non è riuscito a cambiare nulla.
 
Confermando la triste ma veritiera affermazione del Conte Tancredi nel bellissimo romanzo "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, quando sostenne "che tutto cambia ma nulla cambia".
 
Da profondo conoscitore dell'animo umano che anela alla rivoluzione per disarcionare chi rappresenta il potere, ma che giunto al potere, arriva ad amarlo ancor più di coloro i quali sono caduti per effetto della "rivoluzione".
 
Redazione
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