In questi ultimi giorni è oramai evidente per tutti il grande cambiamento in atto nella politica internazionale e negli equilibri di potere a livello mondiale.
Si prospettano nuovi equilibri con una Europa che stenta a trovare la sua strada. Di tale argomento ospitiamo una riflessione a firma dell'On. Mario Tassone, parlamentare per ben nove legislature e profondo conoscitore degli equilibri politici sia nazionali che internazionali.
"Gli avvenimenti internazionali sono inestricabili e nel contempo meno confusi perché chiare sono le intenzioni dei protagonisti di costruire nuovi equilibri rispetto a quelli definiti a Yalta e intervenuti dopo la fine della guerra fredda.
Una nuova cortina sta dividendo il mondo: ieri fra paesi liberal democratici e comunisti, oggi fra autarchie dominanti e democrazie in affanno.
Nello sfondo la Cina e i Brics che sono una realtà non facilmente esorcizzabile.
Un ritorno al passato con qualche “aggiornamento”.
La presidenza di Donald Trump conferma le previsioni con la sua vocazione ad assicurarsi zone di influenza in Europa, senza un coinvolgimento pieno per rivolgersi alla sua naturale area geopolitica .
E l’Europa?
La politica euro-atlantica si dissolve?
Non con rituali ufficiali.
E’ in atto un processo in cui l’UE è scomposta fra varie tendenze.
I movimenti antieuropeisti sono attivi e Putin acquisisce risultati positivi.
La guerra tra Russia e Ucraina ha evidenziato nel vecchio Continente malessere con Nazioni e movimenti politici schierati con Putin.
Il trattamento riservato a Zelensky alla Casa Bianca ricorda l’incontro tra il re di Bulgaria Boris con Hitler negli anni della guerra.
Trump nel suo progetto vuole costruire un rapporto con Putin e oggi l’Ucraina e’ un ostacolo. L’aggressione della Russia a un paese sovrano viene derubricata in un nuovo credo, dove democrazia,partecipazione sono parole anacronistiche difronte ai grandi progetti degli oligarchi delle tecnologie, dove l’Uomo è strumento non più al centro.
Un salto all’indietro nel tempo dove ritornano i fantasmi del nazionalismo e dove i morti sono il prezzo da pagare sull’altare delle conquiste economiche soprattutto nel controllo delle fonti energetiche.
Ma l’Europa c’è?
E’ un’area commerciale non altro.
Quando si è allargata a dismisura senza le riflessioni necessarie si è imboccata la strada di una Europa non integrabile politicamente. Quando si parla di difesa comune cosa fanno Ungheria, Bulgaria ecc. ?
Ancora è possibile accettare in Italia che nel governo ci siano componenti con visioni opposte in politica estera con un presidente del consiglio che si esibisce in esercizi acrobatici infruttuosi ?
L’Europa va rifondata, i Trattati di Mastricht e di Lisbona sono stati la pietra tombale sui sogni degli europeisti, perché hanno privilegiato l’aspetto economico piuttosto che quello politico.
Una nuova Europa può rivendicare spazi e ruoli per assicurare cooperazione fra i popoli.
Un governo senza politica estera non può reggere.
La Meloni può assolvere i suoi amici scomodi ma non nascondere due realtà nella sua compagine, contrapposte nelle scelte di politica estera.
L’equivoco è il peggiore dei mali, non costruisce ma alimenta povertà morali e materiali.
On. Mario Tassone