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Ha concluso la sua vita terrena il giorno del suo 84* compleanno Paolo Pillitteri, esponente di primo piano del vecchio Psi degli anni '80 e sindaco della Milano tanto amata e tanto vituperata di quegli anni. ( nella foto di apertura Paolo Pillitteri con Bettino Craxi negli anni '80 nella Federazione del Psi di Milano )


Paolo Pillitteri fu un emblema del mondo del craxismo. Sposò Rosilde Craxi, sorella di Bettino, nel 1965 e rimase con lei sino al 2017, quando Rosilde Craxi passò a miglior vita,  fu parlamentare per due legislature e sindaco di Milano dal 1986 al 1992, anno nel quale con l'avvio di tangentopoli finì l'epoca craxiana.

E anche lo stesso Pillitteri fi vittima di quella stagione, di quel colpo di Stato ordito da una certa magistratura che cambiò la storia del nostro Paese e che inaugurò la cosiddetta Seconda Repubblica con la consapevolezza che oggi, a ben 32 anni di distanza, chi ha avuto la possibilità di aver conosciuto la Prima Repubblica non può che rimpiangerla paragonandola alla pochezza e alla nullità della classe politica dell'oggi.

E a ricordare la figura di Paolo Pillitteri non poteva che essere Stefania Craxi, senatrice.

“Addio a Paolo Pillitteri, incarnazione autentica del socialismo riformista, una vita dedicata alla politica, declinata in termini di sacrificio, studio, professionalità, competenza. 

Sindaco illuminato di una Milano che negli anni Ottanta si aprì al mondo, Paolo si inserì nel solco tracciato da Carlo Tognoli, ancorando al futuro, con la sua visione moderna, una città che chiedeva di essere indirizzata al benessere e alla prosperità. 

Sempre attento alle ragioni dei deboli, Paolo Pillitteri seppe coniugare l’impulso alla libertà di fare, crescere, produrre, con un occhio vigile a chi restava indietro, secondo un modello di governo che teneva insieme il progresso e la solidarietà. 

Paolo era parte della famiglia Craxi, era la presenza costante capace di darti conforto, l’uomo che spronava ad essere coraggiosi anche quando l’aggressione giudiziaria colpiva forte alle sue spalle. 

Non gli fu risparmiata nemmeno l’ultima cattiveria, e soffrì, alla morte di Bettino, l’ostacolo che gli frapposero dei magistrati senza umanità, impedendogli di volare in Tunisia per l’ultimo saluto a suo cognato.

Mi mancherà molto”.

Redazione

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