RENATO ZERO: “IL CIRCO MASSIMO UN PREMIO ALLA MIA ROMANITÀ”
Questi spettacoli nascono dalla certezza di voler dare ancora tanto ai suoi ‘sorcini’: “Ho paura- dice presentando il progetto live- di non avere più le gambe. Se aspetto un altro po’ finisco a languire nello studio di registrazione cercando di attuare l’impossibile. Non voglio rinunciare alla speranza di festeggiare con il pubblico questi 72 anni che sono 72 anni ancora più preziosi dei 18 che ho lasciato alle mie spalle. Nei 18- spiega- c’era la prospettiva di un futuro, nei 72 la certezza che tutto quello che farò negli anni che mi restano deve essere qualcosa di importante”.
E cosa c’è di più del Circo Massimo? La location “premia la mia romanità”, dice Renato che, negli ultimi due anni, ammette di non essersi sentito cittadino della Capitale: “Ci sono stati giorni in cui mi sono sentito straniero a casa mia perché c’è una politica che diventa sempre più invadente” e chiede di “riconsegnare la città ai romani” perché a Roma manca proprio la loro voce. Quella di Zero, in attesa di risuonare live, ha riempito le strade della città.
“Sono stato lontano dal palco ma sono stato vicino al marciapiede”, racconta il cantautore, che è andato a cercare le vie della Città eterna per non perdere il contatto con loro e questo gli ha fornito “stabilità emotiva”. E al riguardo, all’Agenzia Dire spiega: “Il pubblico per me è una presenza che non si distacca dall’incontro anche casuale nella strada, nel quotidiano. Questo tempo- dice parlando dell’isolamento per l’emergenza sanitaria- non ha inciso negativamente solo per il fatto che io ho continuato ad essere operativo. Ho colmato quel vuoto sentimentale”.
RENATO ZERO: “FEDE È AVERE IL CORAGGIO DI SENTIRSI INADEGUATI“
Il risultato è ‘Atto di fede‘, il disco in uscita l’8 aprile, un vero e proprio oratorio che passa attraverso 37 tracce: 19 brani inediti e riflessioni scritte e recitate da non pochi amici. Da Sergio Castellitto a Walter Veltroni, da Marco Travaglio a Luca Ward. Pensieri su Dio, sulle incognite di questo tempo, sul valore di ognuno di noi su questa Terra: “Ho pensato tanto a bambini e anziani- dice ancora all’agenzia Dire- le fasce che maggiormente mi interessano e per le quali sarei disposto a sacrificarmi in ogni momento. Quello che mi aspetta è ritrovarli al Circo Massimo con la felicità che promette un nuovo percorso. Stare insieme significa non solo combattere la solitudine ma anche il disagio di non potere trovare nel parterre quell’affiatamento di cui il mio pubblico gode. So proprio i miei ‘sorci’. Ben venga questo settembre”.
Un racconto corale e mistico che per il ‘Re dei sorcini’ è soprattutto una sfida. Quella di ritrovare la propria spiritualità in tempi così critici. “C’eravamo dimenticati di Dio da parecchio tempo- dice presentando il lavoro ai Musei Capitolini di Roma- non lo abbiamo più frequentato e non ci siamo più fatti frequentare da lui. Abbiamo lasciato che l’indifferenza, l’apatia e la stanchezza individuale ci impedisse di raggiungerlo. Questa umiltà di dirci cattolici o cristiani è sparita dalla circolazione”.
‘Atto di fede’ è così un viaggio attraverso le incognite di questo tempo, il valore di ognuno su questa Terra, un vero e proprio oratorio sulla fede. Questa “è la chiave che ci permette di osare, di andare oltre le nostre capacità e la nostra potenzialità”. E in questo senso: “Alcune volte- spiega Zero- dovremmo superare un fosso, un ostacolo, e stiamo lì che non abbiamo il coraggio di fare questo salto, per paura di cadere e di essere inadeguati. Questo salto va fatto tutte le mattine, prevaricare il dubbio su noi stessi e sulle persone che ci stanno vicine. Dobbiamo avere il coraggio di sentirci difettosi, inadeguati”.
ll disco è servito a Zero proprio a questo: “Nel nostro lavoro- dice- si cerca sempre il risultato ma non bisogna essere premiati da una remunerazione adeguata. La soddisfazione è in qualcuno che ti sorride e ti dice che hai fatto bene. Attraverso questo ‘Atto di fede’ mi proponevo di guadagnarmi quella soddisfazione personale e di godere di una vittoria: aver ampliato la mia musica e aver oltrepassato l’orizzonte della mia scrittura”.
Temi importanti che dovevano trovare un riscontro nelle voci degli ospiti: “Non mi sentivo di gestire la filosofia di questo accostamento alla fede in prima persona, avevo bisogno della democrazia”. Gli inediti saranno sicuramente colonna portante degli show: un viaggio, un’esperienza che, come assicura lo stesso Zero, “non sarà uguale in tutte le 4 sere”. I fan devono aspettarsi di tutto. Per assicurarsi un posto i biglietti sono in vendita dalle 11 di lunedì 11 aprile su renatozero.com, vivaticket.it e in tutti i punti vendita Viva Ticket.