La Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventinovesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali, enti locali, in un percorso di continuo cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera.
La Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Il 21 marzo è Memoria, memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie. Persone, rese vittime dalla violenza mafiosa, che rappresentano storie, scelte e impegno. Lo stesso impegno che viene portato avanti dalle centinaia di familiari che camminano con Libera e che ne costituiscono il nucleo più profondo ed essenziale, nella continua ricerca di verità e giustizia.
PROGRAMMA 21 MARZO
ore 08.30/09.00 Ritrovo in zona Esquilino
ore 09.15/09.30 Partenza corteo con arrivo al Circo Massimo
ore 14.30/17.00 Seminari di approfondimento
L'edizione 2024. Perché a Roma
“Su Roma l’importante è fare i soldi, i morti non li vuole nessuno. Roma è una macina di soldi, una banca di soldi per tutti i gruppi criminali, quindi si sa benissimo che i morti meno se ne fanno o se non se ne fanno per niente è la miglior cosa”.
Con queste parole un collaboratore di giustizia durante il processo Gramigna spiega la coesistenza delle mafie a Roma e il loro modus operandi.
Lo scenario attuale della Capitale è di per sé molto complesso. Così come nel resto del Lazio, soprattutto per quanto riguarda l’intero litorale laziale.
Esiste infatti una tassonomia criminale peculiare che racchiude al suo interno una pluralità di paradigmi molto diversi tra loro. L'incidenza delle organizzazioni mafiose tradizionali è molto forte ed in continua evoluzione.
Oltre alla loro presenza, a Roma e nel Lazio, vi è anche quella delle cosiddette mafie autoctone, che sono di origine esclusivamente locale.Non meno rilevante infine è la presenza di mafie straniere tra cui quella nigeriana e cinese che si aggiungono alle organizzazioni albanesi di cui si evidenzia negli ultimi anni un notevole salto di qualità nello scenario criminale romano.
Roma offre agli occhi delle organizzazioni criminali un mercato ideale per ogni sorta di investimento legale e illegale. Per decenni è stata terra di investimento privilegiato.
In un contesto economico così ampio e variegato, in cui operano già altre “imprese criminali” che commettono diversi reati di natura economica, i capitali mafiosi possono muoversi, mescolandosi e confondendosi, con minore probabilità di venire rintracciati.
Roma, la Città Eterna
La scelta delle cosche di investire a Roma e nel Lazio viene privilegiata innanzitutto per la facilità di mimetizzazione degli investimenti in un territorio particolarmente vasto e caratterizzato dalla presenza di numerosi esercizi commerciali nonché di attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione e di immobili di pregio.
Un tessuto sociale infiltrato dalle mafie, come dimostrano anche numerosi studi scientifici, perde in competitività, in sicurezza lavorativa, sociale, in democrazia e partecipazione, dunque in benessere e libertà personale e collettiva.
In una parola perde i diritti, la dignità e la propria identità. Negli ultimi anni, le mafie a Roma hanno visibilmente derubricato i metodi criminali violenti, e hanno deciso di lavorare “sotto traccia”, mimetizzandosi, stabilendo una sorta di pax, costituendo anche alleanze e collaborazioni reciproche, realizzando vere e proprie holding imprenditoriali.
Una fotografia dell’economia criminale che ci parla di una mafia liquida, camaleontica che, nel suo incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, negli ultimi anni implementa le sue reti e capacità relazionali con i colletti bianchi sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con linee d’azione di silente infiltrazione nel nostro tessuto economico.
La complessità dello scenario romano e laziale, al pari di altri territori del nostro Paese, condizionati da una presenza inabissata ma pervasiva delle mafie, offre una pluralità di storie e volti che raccontano la bellezza dell'impegno civile nel contrasto al potere dei clan.
Queste realtà vivono grazie alla partecipazione quotidiana di cittadini e cittadine nella costruzione di contesti e comunità che hanno come principio fondante la giustizia sociale. Un movimento che, dal centro alle periferie, anima positivamente gli spazi, dai beni comuni a quelli confiscati alle mafie, oggi destinati ad un riutilizzo sociale, con l’obiettivo di fornire servizi, sviluppare socialità e donare bellezza ai luoghi della Capitale.
Pensiamo ancora alle tante e tanti insegnanti, studenti e studentesse, che trasformano ogni giorno le loro scuole in presidi di cittadinanza responsabile e di partecipazione. Senza dimenticare, infine, il ruolo di enti ed istituzioni pubbliche: di quella buona politica che è parte attiva di questi percorsi.
Attività imprenditoriali sequestrate a Roma dalla Dia
Roma è anche la sede delle istituzioni ecclesiastiche che hanno subito la violenza mafiosa (si pensi alle bombe di san Giovanni in Laterano e san Giorgio al Velabro) e che sono protagoniste in molti territori di percorsi di impegno, attraverso le parrocchie e le attività di base.
Roma, capitale e “casa” fisica e simbolica delle istituzioni Repubblicane: presidio dei valori di giustizia sociale iscritti nella nostra Costituzione, rappresenta la via maestra nel contrasto a mafie e corruzione.
A Roma sta per aprire il primo percorso espositivo multimediale su mafie, antimafia e corruzione, all’interno di un bene confiscato.
ExtraLibera prende vita negli spazi dell’ex Cinema Bologna, poi diventato sala bingo, e si propone di portare al centro la conoscenza dei traffici criminali attraverso il racconto delle storie delle vittime innocenti delle mafie.
Uno spazio che si propone di essere un epicentro del percorso che ci condurrà alla XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Consci della forza criminali e forti della ricchezza di questi percorsi di alternativa, saremo a Roma per riaccendere i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale e nel Lazio e per combattere la pericolosa e sempre più dilagante normalizzazione dei fenomeni mafiosi e corruttivi.
Cammineremo, come ogni anno, al fianco dei familiari delle vittime innocenti, per sostenere le loro istanze di giustizia e verità, per rinnovare la memoria collettiva e manifestare insieme a loro il nostro impegno per il bene comune.
“Roma città libera” è uno slogan che evoca il capolavoro del neorealismo “Roma città aperta”: un’opera d’arte che parla di resistenza e della lotta per la libertà.
A ottant’anni dalla liberazione dell'occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi.
I “cento passi” verso e dopo il 21 marzo, avranno lo scopo di raggiungere i centri e le periferie in cui la criminalità assume forme differenziate, per ribadire che Roma può e dev’essere una città LIBERA, capitale di un’Italia che dev’essere liberata da mafie e corruzione.
Fonte: Libera.it