Elezioni al fotofinish per l'ambito e prestigioso ruolo di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, la principale Obbedienza Massonica.
A vincere la combattuta elezione l'imprenditore di Ravenna, Leo Taroni, nonostante il favorito fosse Antonio Seminario, Gran Maestro Aggiunto, sponsorizzato dal Gran Maestro uscente Stefano Bisi.
Una vera e propria rivoluzione per per il vertice del GOI, soprattutto sei si considera che il programma presentato da Leo Taroni con la lista "Noi Insieme" ha posto in primo piano la lotta alle possibili infiltrazioni mafiose all'interno delle Logge.
I maestri del GOI sono stati chiamati ad eleggere il nuovo Gran Maestro. Elezione contraddistinta dalla conquista sino all'ultimo voto.
Si è votato domenica scorsa e lo scrutinio si è concluso oggi.
Il Gran Maestro uscente, Stefano Bisi, non potendosi più ripresentare considerato che due mandati sono il limite massimo consentito aveva puntato tutto sul suo Aggiunto, il calabrese Antonio Seminario e nella suadra vi erano compresi numerosi esponenti dell’attuale e uscente Gran maestranza, cioè l’organo che governa il Vascello, la villa dove ha sede il Goi a Roma.
A sostenere Antonio Seminario anche Ugo Bellantoni, gran maestro onorario, uno dei massoni più in vista in Calabria.
Terzo candidato, il barese Pasquale La Pesa, che ha ottenuto 696 voti, il 5%.
Una Loggia massonica
Una grande svolta per la Libera Muratoria dell’Obbedienza più importante nel Paese che vanta oltre 22mila iniziati.
Ad avere il diritto al voto i circa 17mila Fratelli col grado di Maestro. A recarsi alle urne sono stati in 13.645 maestri venerabili.
La Regione con il maggior numero di votanti la Calabria, ben 1852 ( la Calabria nonostante conti solo 1.870.000 residenti è da sempre la regione più massone d'Italia).
Regione nella quale il calabrese Seminario ha rastrellato la bellezza di 1.531 voti. Seguono la Toscana (1.696), la Sicilia (1440) e il Piemonte (1.212).
La vittoria è ginta al fotofinish. I dati assegnano il 47,28 % a Taroni ( 6.482 voti) e il 47,17% a Seminario (6.467 voti).
Una svolta importante e significativa con il passaggio del maglietto (il martelletto con cui il Gran Maestro apre i lavori nel tempio) dal toscano Bisi al romagnolo Taroni.
Regione dalla quale proveniva anche il predecessore di Bisi, Gustavo Raffi.
Il Gran Maestro uscente del GOI, Stefano Bisi
Si chiude il decennio durante il quale il Goi è stato guidato da Stefano Bisi.
Un periodo nel quale non sono mancate le polemiche.
Soprattutto quando, nel 2017, la commissione Antimafia guidata da Rosi Bindi aveva ordinato il sequestro egli elenchi degli iscritti, dopo uno scontro ad alta tensione con il Gran Maestro Bisi.
E sulle possibili infiltrazioni e sulla presunta permeabilità dell'Istituzione si sono registrati molti attacchi e numerose critiche da parte del Cavaliere Nero, il canale Telegram oramai assurto a strumento di controinformazione sulla Massoneria.
Il Gran Maestro uscente, Stefano Bisi, ha inteso non rispondere agli attacchi sostenendo di non dare alcun peso "ad un profilo anonimo".
Ma anche se anonimo è presumibile che molti delle polemiche provenissero, anche se in forma anonima, dall'interno.
In merito ai fratelli massoni che sono finiti sotto inchiesta il Gran maestro uscente, Stefano Bisi, ha sempre sostenuto di aver provveduto alla sospensione.
Mentre molti Maestri venerabili hanno sostenuto e continuano a sostenere l'esigenza di una maggiore attenzione nella selezione e nella iniziazione di nuovi fratelli.
E su questa sacrosanta esigenza si è concentrata la campagna elettorale ed il programma di Leo Taroni.
Una battaglia vincente per il noto imprenditore di Ravenna.
Redazione