Gli ultimi dati disponibili sul numero delle diagnosi di neoplasia tumorali sono relative al 2022 e per il Lazio le nuove diagnosi sono state circa 34.500 su un totale, nel 2022 in tutto il territorio nazionale, di 390.700 nuove diagnosi.
Nel 2023 il dato nazionale è cresciuto a 395.000 e nel 2024, seguendo il trend finora registrato sino a settembre dell'anno in corso, molto probabilmente sfonderà il numero dei 400.000.
La neoplasia più frequentemente diagnosticata nel 2023 a livello nazionale continua ad essere il tumore del seno con 55.900 casi seguito dal tumore del colon-retto con 50.500, dal tumore del polmone con 44.000, dal tumore della prostata 41.100 e dal tumore della vescica con 29.700.
Deve essere sottolineato che ad un aumento delle nuove diagnosi corrisponde anche una diminuzione del casi di mortalità, un maggiore tasso di guarigione ed un allungamento della vita con un tumore.
La prevenzione, fattore fondamentale, per arginare la crescita del numero dei tumori è essenziale ma la stessa è ancora lacunosa e diffusa a macchia di leopardo.
Determinate per l'organizzazione di un piano di prevenzione realmente efficiente ed incisivo è il ruolo del Registro Tumori di Popolazione, attivo in tutte le regioni italiane e gestito dalle aziende sanitarie coordinate dalla direzione regionale.
Un reparto Ospedaliero di Oncologia
Il Regolamento del RTL è stato approvato dalla Giunta Regionale (21 novembre 2017) dopo il parere favorevole del Garante (30 Marzo 2017).
Il RTL è coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale (DEP Lazio) ed è organizzato in sei unità funzionali.
Un dato invece molto preoccupante è la crescita dei nuovi casi di diagnosi di neoplasie tumorali fra i giovani. Un trend di crescita notevole.
E anche la crescita di alcune tipologie di tumori molto aggressivi e infausti soprattutto per chi è in giovane età.
Per quel che riguarda il Lazio è molto probabile che nel 2024 le nuove diagnosi raggiungeranno il dato di ben 37.000, delle quali circa 18.000 nella sola città di Roma.
Una cifra da non sottovalutare che sottolinea come l'ambiente, l'aria che si respira, il cibo e il modello di vita sempre più stressante e disumano influiscano inevitabilmente sulla crescita del male.
Un maggiore impegno collettivo e soprattutto una nuova cultura della prevenzione con analisi ed esami periodici potrebbero evitare miglia e migliaia di morti oncologiche.
Redazione