"Forme Uniche della continuità nello spazio" della collezione Bilotti è l'opera che più di tutte incarna lo spirito della mostra “Il Tempo del Futurismo” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Un capolavoro che esprime con potenza il sentimento di un'epoca e il suo spirito di innovazione e l’idealizzazione della velocità meccanica-industriale.
Incarna il rapporto tra arte e scienza/tecnologia per effetto delle grandi scoperte scientifiche alla base dell'animo futurista, la macchinizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi.
Cardine della mostra è Forme Uniche, icona che rappresenta visivamente gli obiettivi artistici iconoclastici e rivoluzionari teorizzati nel Manifesto del Futurismo.
Indaga la deformazione plastica di un corpo antropomorfo rappresentando l'uomo moderno lanciato a conquistare il futuro in una traiettoria semplificata in forma unica delle variazioni del movimento.
Sintetizza l'interconnessione dinamica tra un oggetto e la sua spazialità, l'ambiente e i suoi elementi architettonici divengono un tutt’uno.
D'ispirazione per Umberto Boccioni fu anche la cronofotografia contemporanea di Etienne-Jules Marey e Anton Giulio Bragaglia, gli effetti del movimento e i ritmi lineari che attivano la forma umana in sintesi e simultaneità la cui gamma visiva diviene costruzione dell'azione di continuità nello spazio.
L'esemplare Bilotti in mostra alla Galleria Nazionale di Roma proviene dalla Farnesina dove è stata in comodato.
Il Ministero degli Esteri l'ha esposta all'ONU come espressione massima della cultura italiana, divenuta nostra bandiera nelle sedi istituzionali di Singapore, Tokio, Osaka , New Delhi, Città del Messico.
Il ministro Antonio Tajani, ha affermato che: "Il Governo italiano, con la Farnesina in prima fila, offre le eccellenze italiane intensificando il dialogo con realtà e culture diverse nelle sedi istituzionali dei paesi dell'Asia e del Pacifico, sedi della mostra e alle Nazioni Unite, organizzazione intergovernativa che aggrega 193 paesi".
A seguito della distruzione nel 1927 di quasi tutta l'opera plastica di Umberto Boccioni da parte di Piero da Verona, Amelia Boccioni e Filippo Tommaso Marinetti hanno stabilito la realizzazione di una tiratura per il nord, centro e sud Italia.
La famiglia Bilotti che si distingue da sempre per straordinario mecenatismo, che ha il merito di aver garantito la presenza di Umberto Boccioni in Calabria e in particolare a Reggio Calabria, terra dove l'artista nacque il 19 ottobre 1882, che non aveva nulla fino a quando Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, con alto spirito civico di portare l'arte dove non c'è, ha ceduto in comodato alla Città 5 importanti bozzetti preparatori delle opere più significative: "La città che sale", "studio per risata", "studio di periferia", "Maria Sacchi che legge", "Maria Sacchi che mangia".
Il Mecenate Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona su "Italia" del 1924 esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma
Altri bronzi nei grandi musei delle capitali internazionali celebrano la più precoce avanguardia artistica letteraria europea del primo Novecento nata nel 1909 con il primo Manifesto futurista, considerato l'atto fondativo, esponendo altri bronzi, tutti postumi, nessuno realizzato dall'artista ma che continuano ad affermare il valore documentale-simbolico e il significato artistico.
Al Museo del '900 a Milano e al MoMa di New York le prime fusioni ma per errore della fonderia sono monche di base continua e troppo levigate (lettera di Benedetta a Matarazzo giugno 1955).
I bronzi al Metropolitan di New York, lascito Winston Malbin e quello del Liechtenstein ceduto da Marinotti sono stati realizzati solo per mere esigenze economiche delle eredi e non in attuazione alle disposizioni di FTM del 1933.
Gli esemplari bronzei al museo dell'Università di S. Paolo e alla Tate di Londra sono contro le riserve delle statuizioni contrattuali tra Benedetta e Matarazzo.
Il bronzo 2005 compare nel catalogo del Guggenheim Venezia, senza riferimenti alla matrice di provenienza non è elencato nel catalogo generale.
L'edizione commerciale La Medusa contro gli accordi contrattuali tra le Marinetti e Marinotti.
Due serie di bronzi derivano dal bronzo di Marinotti oggi Liechtenstein realizzati con il metodo del surmoulage bronzo tratto da bronzo finito l'edizione La Medusa e quella Bilotti solo quest'ultima autorizzata dai Marinetti, sono nei musei di Hakone Giappone, Israel Museum, Indiana University Museum of Modern Art, New Orleans, Kröller-Müller di Otterlo Olanda, Stadtische Kunsthalle di Mannheim e The Teheran Museum of Contemporary Art.
L'Opera di Umberto Boccioni e la sua raffigurazione sulle monete da 20 centesimi
I visitatori che nel loro quotidiano convivono, forse inconsapevolmente, con le Forme Uniche rappresentate sui 20 centesimi possono finalmente vederla alla Galleria Nazionale di Roma dove continua a celebrare l'espressione poetica e visiva tra Umberto Boccioni e Filippo Tommaso Marinetti.
La Redazione