"A Roma pochi giudici fronteggiano una criminalità in crescente espansione. La realtà criminale del Lazio, infatti, è ormai comparabile a quella delle "capitali storiche" della criminalità del Paese".
Ad affermare tutto ciò una voce più che autorevole, il Presidente della Corte d'Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, in occasione della recente inaugurazione dell'anno giudiziario.
Ma a differenza delle "capitali storiche" della criminalità organizzata quali possono essere Reggio Calabria con la 'ndrangheta e Napoli con la Camorra, a Roma, si registra il drammatico e terribile incremento di quella criminalità di strada che oramai ha disintegrato la tranquillità dei cittadini.
Il riferimento è agli scippi e ai continui furti soprattutto nella Metro, alle rapine, ai furti di orologi e di monili, ai furti delle automobili, di motorini e bici, agli scippi in tutte le strade i in ogni ora del giorno e della notte, ai furti negli appartamenti, alle rapine nelle ville con ostaggio gli stessi abitanti delle case, alle occupazioni abusive delle case e a tanti altri reati di ogni genere e di ogni specie.
Tutta quella serie di reati predatori della cosiddetta microcriminalità che hanno reso impossibile vivere e che sottopongono l'inerme e indifeso cittadino nella paura costante e nella sempre più crescente sensazione di insicurezza.
E i processi languono. Solo nella Corte d' Appello di Roma sono in arretrato ben 46.903 processi. Cifre da far accapponare la pelle.
Nel Tribunale di Roma manca il 35% dell'organico del personale amministrativo, mentre nella Corte d'Appello si giunge addirittura ad uno scoperto dell'organico della strabiliante percentuale del 37%.
"Tale mancanza cronica di organico - sempre a giudizio del Presidente della Corte d'Appello - conduce ad una situazione di potenziale paralisi degli uffici, che preoccupa".
Lanciato anche l'allarme sull'aumento vertiginoso delle rapine per la strada e nelle case.
Per non parlare dei reati di usura, di riciclaggio e delle infiltrazioni mafiose nel tessuto produttivo ed economico della Capitale dove regnano incontrastate le famiglie di 'ndrangheta, le consorterie della camorra, i nuovi e temibili clan degli albanesi, la triade cinese, le mafie dei rom, la mafia nigeriana e tanto, tanto altro.
Con la gestione del reato - principe della criminalità. lo spaccio delle droghe di ogni tipo con la supremazia della cocaina, oramai diffusissima, che consente entrate di centinaia di milioni di euro al mese che vengono poi investiti e ripuliti in vari settori, soprattutto ristorazione e strutture ricettive turistiche.
Oltre 300.000 i consumatori abituali e giornalieri di coca per un giro immenso di denaro. Su 2.751.125 residenti ( dato Istat al 30.11.2023) e almeno un ulteriore milione di persone che vivono nella città eterna senza residenza alcuna. ( Lo dimostra anche la recente pubblicazione dei dati del Cnr dove si dimostra che la concentrazione di cocaina nell'aria in alcuni quartieri di Roma è aumentata negli ultimi dieci anni del 60%).
Roma, dove regnano tutti i gruppi criminali che si sono divisi il territorio
Altro che i tempi della Banda della Magliana.
Ma a fronte di tale gravissima situazione dell'ordine pubblico che aumenterà ancor più in prospettiva dei milioni e milioni di pellegrini che giungeranno nella Città Eterna per il Giubileo del 2025 il Governo che cosa pensa di fare?.
Un governo di centrodestra trazione di destra ha inevitabilmente accresciuto la speranza dei cittadini di un inasprimento delle pene, di una maggiore e più incisiva azione delle Forze dell'Ordine, di una svolta nella lotta alla microcriminalità.
Speranza finora vana e prossima alla cocente delusione di chi con l'avvento di Fratelli d'Italia e della sua leader, Giorgia Meloni, alla guida del Paese era convinto che almeno sul piano dell'ordine pubblico e della sicurezza si potesse assistere ad un vero cambiamento.
Invece si assiste ad un sempre continuo peggioramento con Roma oramai preda di vandali, scippatori, spacciatori, rapinatori e violenti di ogni genere sempre più impuniti e sempre più spavaldi coscienti di vivere in un contesto da far west dove vale solo la legge del più forte e dove il cittadino è solo vittima inerme ed è sempre più indifeso e abbandonato dalle Istituzioni.
Redazione