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L'indice della criminalità si calcola sul numero di reati denunciati ogni 100.000 abitanti.

(nella foto in apertura l'ex pm Francesco Greco, oggi delegato alla sicurezza urbana per la città di Roma e il Primo cittadino della Città Eterna, Roberto Gualtieri).

In base a tale indice la Città di Roma non solo conferma il secondo posto di città più pericolosa d'Italia dopo Milano ma, confrontato con gli anni precedenti, tale indice è perennemente in crescita.

Se si considera il fatto che molti reati non vengono denunciati è molto probabile che i dati reali siano molto più marcati, molto più numerosi.

Nel 2023 sono state registrate a Roma 6071 denunce ogni 100.000 abitanti. In totale nella Città di Roma nel 2023 le denunce ammontarono a ben 256.832 ( nel 2022 231.293 ).

In primis i borseggi ( 754,2 per 100mila abitanti ), furti in auto in sosta ( 411,2 per 100mila abitanti ).

Dati considerevoli anche per le rapine, ben 3016 in totale nel 2013 e quelli legati al mondo degli stupefacenti, ben 94,8 ogni 100mila abitanti (complessivi 4009).

In aumento anche le denunce per il reato di usura, per il reato di lesioni dolose e danneggiamenti,

Ventisei i casi di "omicidio volontario" e novantadue il reati di tentato omicidio.

Un quadro complessivo preoccupante con un "trend" in continua ascesa.

E chissà cosa accadrà nel 2025 con l'Anno Santo e la previsione di circa 30.000.000 di pellegrini che giungeranno a Roma per il Giubileo.

I dati esposti stridono in modo palese rispetto alle affermazioni rilasciate dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nell'ambito della conferenza stampa tenuta in Campidoglio il 29 maggio scorso in occasione della nomina a delegato alla sicurezza urbana del ex Pm di Mani Pulite, Francesco Greco.

Nell'ambito della conferenza stampa il Sindaco affermò che "Roma è tra le città più sicure del Mondo".

Oggi i dati confermano invece che Roma è al secondo posto in Italia subito dopo Milano per numero di reati denunciati.

"A Roma, non c'è il Far West,  - ha affermato ancora nella conferenza stampa il primo cittadino di Roma - cioè l'assenza dello stato di diritto. Vogliamo fare una mappatura digitale dei problemi, che poi ci permetta di rivolgerci al prefetto e dire: li ci servirebbe una pattuglia in più”.

In verità, i cittadini romani non si sono mai sentiti insicuri come lo sono oggi. 
 
Redazione
 
 
 
 
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