Nei giorni scorsi si è tenuto un interessante convegno a Roma presso la Sala Capranichetta in Piazza Montecitorio organizzato dal Nuovo Psi - Riformisti e Liberali dal tema: "Socialismo Tricolore 4.0 – L’Italia e le riforme: dalla Seconda alla Terza Repubblica. 1994-2027 da Silvio Berlusconi a Giorgia Meloni’".
A promuovere e coordinare l'incontro Stefano Caldoro, già viceministro e già Presidente della Regione Campania nonchè Presidente del Nuovo Psi.
(nella foto di apertura al tavolo Piero Sansonetti, Gianfranco Rotondi, Stefano Caldoro, Giovanni Donzelli e Italo Bocchino)
Tanti gli ospiti illustri che hanno partecipato all'incontro arricchendolo dei loro preziosi contributi.
Ad intervenire Lucio Barani (coordinatore nazionale di Socialismo Tricolore, Nuovo PSI), Stefano Caldoro (presidente di Socialismo Tricolore, Nuovo PSI), Italo Bocchino (direttore editoriale del Secolo d'Italia), Piero Sansonetti (direttore de L'Unità), Gianfranco Rotondi (deputato, Fratelli d'Italia), Giovanni Donzelli (deputato, Fratelli d'Italia).
https://www.radioradicale.it/scheda/713962
(il Video completo dell'incontro su Radio Radicale - durata 1 ora e 20 minuti)
Anche il Ministro per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha voluto inviare nell'occasione un messaggio a Stefano Caldoro che lo stesso ha letto all'attento e numeroso pubblico presente.
“Sono certa che la vostra Assemblea saprà oggi chiamare a raccolta chi crede nei valori di un socialismo democratico e liberale, ostile a ogni tentazione autoritaria, e saprà rivolgere un pressante invito alle forze politiche affinché non restino barricate nella conservazione dell’esistente - afferma il ministro per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati - E’ possibile, infatti, perseguire al via delle riforme per migliorare il funzionamento del circuito democratico e rivedere la forma di Governo al fine di assicurare al Paese stabilità e sviluppo economico e sociale.
Non dobbiamo dimenticare che la seconda parte della nostra Carta fondamentale è stata considerata dai Padri costituenti non come un testo statico, ma dinamico. Al tempo stesso, condivido il vostro richiamo alla Patria e il riferimento al Tricolore”. “Occorre avere consapevolezza della storia del proprio Paese e non aver timore di indicare nella Patria il terreno dove seminare e sviluppare le aspettative democratiche dei cittadini. La nostra bandiera, del resto, rappresenta l’italianità più vera e profonda e simboleggia quell’idea della terra dei padri che ha segnato il cammino della nostra identità; un cammino che oggi ci consegna l’Italia così come la conosciamo: libera, democratica, solidale”.
Per Stefano Caldoro "è giunta l'ora delle grandi riforme. Del resto la cultura socialista è sempre stata riformista e sempre per una riforma presidenzialista. Filippo Turati discusse negli anni '70 del socialismo tricolore. Oggi è necessario coniugare l'esigenza della riforma del premierato e dell'autonomia".
Lucio Barani e Stefano Caldoro, Segretario e Presidente del Nuovo Psi
Per Italo Bocchino "il nostro riferimento è stato Giane Accame che nel 1983 scrisse il libro "Socialismo Tricolore". Del resto negli anni '80 nel Movimento Sociale Italiano vi era una componente che teorizzava una forte alleanza fra i socialisti e il Movimento Sociale Italiano".
"L'avvicinamento di alcune aree che, seppur piccole, possono dare grandi contributi di idee - ha continuato Italo Bocchino - e che sono figli di quell'epoca socialista che innalzò il significato di Patria come la vicenda Sigonella o come quando Bettino Craxi nel 1983 invitò il gruppo del Movimento Sociale Italiano alle consultazioni per il Governo".
Per Piero Sansonetti, giornalista e direttore de "L'Unità", "il melonismo non è la prosecuzione del berlusconismo, fra i due vi sono grandi differenze. Non mi piace questa riforma perché mi sembra una grande pasticcio. Troppi i compromessi. Non vi è nessun Presidente nel mondo occidentale che viene eletto direttamente dal popolo. La stabilità è importante ma nei Paesi presidenziali tipo la Francia i Presidenti nonchè siano stati molto stabili.
Per Gianfranco Rotondi, legato anche ad un patto federativo fra Democrazia Cristiana e Nuovo Psi, "con Giorgia Meloni siamo nella continuità e la scelta del campo del centrodestra è stata obbligata rispetto ad una sinistra giustizialista e illiberale. Ho trovato socialisti contenti di esserlo solo in quel campo dove li portarono prima Gianni De Michelis e poi Stefano Caldoro. Quando la Dc prendeva molti voti era perchè la Dc era l'antidoto al pericolo comunista. In egual modo anche Berlusconi vinse in funzione anticomunista nel 1994.
Per Giorgia Meloni hanno votato tanti delusi dalla sinistra anche sul piano economico".
Per Giovanni Donzelli "La Prima Repubblica era obbligatoriamente stabile per motivi internazionali, oggi una riforma di stabilità governativa con il premierato è una formidabile volano per l'economia, con il rilancio del ruolo del Mediterraneo anche come snodo per l'energia dall'Africa verso l'Europa, come lo è anche per le terre rare che sono fondamentali per lo sviluppo dell'innovazione. Meloni sta lavorando per il futuro dei prossimi decenni e per una Paese stabile che possa competere con l'Europa".
"I governi dei tecnici che hanno ribaltato gli esiti elettorali o il caso del governo Conte 1 e del governo Conte 2 insegnano che l'Italia ha la necessità di un governo stabile scelto dagli italiani che votano per non cambiare poi nulla". "Il voto avrà un peso, avrà una nuova dignità. Se cambi idea dal mandato degli elettori te ne vai a casa. Semplice. La Costituzione non lo permette. Cambiamo la Costituzione".
Un convegno molto interessante che ha dibattuto sulle riforme istituzionali che necessitano per il Paese per una nuova e vera Terza Repubblica.
Redazione