Nicola Benedetto, 69 anni, è un noto imprenditore di prima generazione. La sua storia umana ed imprenditoriale è quella del classico "self - made man", termine anglosassone per indicare chi si è fatto da solo con capacità, intuito, volontà e determinazione.
Nel lontano 1981 inizia la sua avventura imprenditoriale partendo da una piccola impresa artigiana di accessori per serramenti che, in continua crescita, nel 2015 diventa S.p.A.
L’azienda si espande in Italia e all’estero. Ma da vero imprenditore Nicola Benedetto nel corso del tempo allarga i suoi settori di interesse e diversifica le sue attività.
Nel 2003 costituisce una società (Palazzo Gattini S.r.l.) che acquisisce e ristruttura, Palazzo Gattini, situato al centro della città di Matera nella centrale Piazza Duomo, che diviene l’unico hotel cinque stelle lusso della città.
Nel 2015 avvia la riqualificazione di un’area urbana della città di Matera occupata da un antico complesso, da tempo abbandonato, il “Mulino Alvino”, trasformandolo in una struttura ricettiva alberghiera e di ristorazione e riavviando lo stabilimento di produzioni di prodotti artigianali, quale la pasta secca materana.
Nel 2016 intraprende l’attività di imprenditore editoriale fondando, insieme a Maurizio Belpietro, il quotidiano nazionale “La Verità”.
Nella società editrice del noto quotidiano Nicola Benedetto ricopre il ruolo di consigliere d'amministrazione.
Nicola Benedetto, noto imprenditore di livello nazionale, candidato al Parlamento Europeo con Fratelli d'Italia nella Circoscrizione Sud
L'imprenditore Nicola Benedetto si cimenta anche in politica e il 12 maggio 2010 inizia la sua avventura nell'arte della politica, venendo eletto consigliere regionale della Basilicata.
Nel 2013 viene nominato assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, carica che ricopre fino alla fine della legislatura.
Nel novembre 2013 viene rieletto consigliere regionale e nel 2016 viene nominato assessore regionale delle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità.
Nel 2019, in vista delle elezioni regionali, si presenta con la Lista Idea a sostegno di Vito Bardi nel centrodestra.
Con un simile curriculum sia da imprenditore che da imprenditore prestato alla politica oggi Nicola Benedetto si candida al Parlamento Europeo nella lista di Fratelli d'Italia, unico candidato della Basilicata in lista, e al numero due della lista dopo la Premier Giorgia Meloni.
Dopo il suo nome la lista è strutturata in ordine alfabetico.
A Nicola Benedetto, la Redazione del LaVoceCosentina.it e LaVoceRomana.it, città dove vivono molti meridionali che conservano la residenza nelle loro regioni del Sud e che potranno recarsi alle urne il prossimo 8 e 9 giugno, pone alcune domande in merito al programma e agli obiettivi da perseguire, ci auguriamo, da Parlamentare Europeo.
Quali le motivazioni alla base della sua candidatura al Parlamento Europeo?
"La passione per la politica mi accompagna da anni nella vita quotidiana e nella mia attività di imprenditore.
Non sono un politico di professione e penso non sia un demerito, perchè in politica così come in azienda si è spesso chiamati a dover prendere decisioni impegnative e con la massima responsabilità.
Ritengo sia giunto il momento di archiviare la retorica del ce lo chiede l'Europa e abbracciare seriamente i problemi contingenti e le sfide del nostro tempo che riguardano noi, i nostri figli, i nostri nipoti.
Economicamente sogno un'Europa che non sia subalterna alla Cina e in politica estera una visione chiara e condivisa.
A tal riguardo il premier Meloni ha fatto e sta facendo un lavoro straordinario collocando il nostro Paese al centro del dibattito rinnovandone il protagonismo"
Può illustrare ai nostri lettori la sua idea di Europa?
"Il mio concetto di Europa è molto semplice e si fonda in primis sulla collaborazione.
In numerose materie, in numerose discipline, in prioritarie sfide del nostro tempo è venuta meno quella collaborazione alla base dei principi istitutivi dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda l'immigrazione illecita dai Paesi del nord Africa, ad esempio, l'Italia, ovvero la porta del Mediterraneo è stata lasciata da sola e per troppo tempo a gestire una situazione complessa che indubbiamente avrebbe necessitato di strumenti più performanti a livello comunitario a partire da un ponderato ricollocamento.
Nel corso di questa avvincente campagna elettorale ho ribadito spesso che la nostra Europa è differente.
Fratelli d'Italia, infatti, dice convintamente no alla carne in provetta, alle ecofollie che danneggiano il settore primario e a tutti quei provvedimenti che si scontrano con un tessuto produttivo che dopo gli anni della pandemia sta provando, tra mille difficoltà, a rialzare la testa.
Le imprese devono essere sostenute e i posti di lavoro devono essere tutelati: questi sono due imperativi sui quali fondare l'Europa del futuro e per questi ho deciso di battermi".
Può l'Europa, secondo un suo giudizio, essere il vero motore per lo sviluppo del nostro Mezzogiorno?
"Certamente, il nostro Mezzogiorno ha bisogno di Europa ma anche l'Europa ha bisogno del nostro Mezzogiorno.
Delle nostre risorse naturali, dei nostri grandi asset strategici portuali per import-export in Campania, in Puglia o in Calabria. Non può esistere Europa senza lo sbocco sul Mediterraneo.
Il Pnrr è una sfida che può cambiare il volto del nostro Sud ed è una grande occasione di riscatto ma anche e soprattutto di ammodernamento. Un Sud competitivo è un Sud che combatte lo spopolamento"
"Orgoglio meridionale per cambiare l'Europa", il suo slogan elettorale. Quale messaggio per gli elettori?
"Il Sud Italia per storia e tradizione è purtroppo terra di migrazione, ma è anche terra di resilienza, di sacrificio, di valori, di grande ingegno.
Una terra che ha dato tanto al nostro Paese, all'Europa intera, agli Stati Uniti e ovunque ci siano stati fenomeni di migrazione.
Il Sud deve ambire ad essere una terra nella quale nascere, formarsi, trovare lavoro o crearlo ex novo.
Un Sud di permanenza, con orgoglio e identità. Le opportunità dal turismo, all'agricoltura, all'artigianato, all'innovazione scientifica ecc ci sono tutte.
Abbiamo ottimi atenei universitari, grandi centri di ricerca. Il Sud può lanciare la sfida ad una nuova Europa".
Redazione