Il Senatore Claudio Lotito di Forza Italia ha ragione nel lamentarsi anche ad alta voce nei corridoi del Senato per come è accaduto nei giorni scorsi sulla situazione alquanto anomala che si registra da tempo nella Regione Lazio e che stenta a ricomporsi.
Lo stesso Lotito si lamentava di non poter essere trattato dal Governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca, come un cameriere, adombrando addirittura il fatto che Forza Italia possa uscire dalla Giunta, garantendo comunque, dall'esterno i voti per la maggioranza in Consiglio.
Ma su che cosa si basa la lamentela del Senatore Claudio Lotito e di tutto il quadro dirigente romano di Forza Italia.
Nelle elezioni del febbraio 2023 Forza Italia e la Lega hanno eletto, entrambi, tre consiglieri regionali.
Il Governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca
Ed in merito a tale presenza in consiglio hanno ottenuto due assessori regionali. Per Forza Italia in giunta sono entrati Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni.
Per la Lega in giunta vi sono Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre.
Ma dalle elezioni ad oggi i consiglieri regionali di Forza Italia sono cresciuti da tre a sette.
Ai tre eletti (Giorgio Simeoni, Fabio Capolei e Cosmo Mitrano) si sono aggiunti due consiglieri regionali provenienti dal Movimento 5 Stelle, Marco Colarossi e Roberta Della Casa, e due consiglieri regionali che hanno abbandonato la Lega, Angelo Tripodi e Pino Cangemi.
E non basta perchè nell'intergruppo Fi - Noi Moderati si aggiunge anche il consigliere Nazzareno Neri.
E', quindi, assurdo dover constatare che un gruppo che esprime ben otto consiglieri regionali abbia lo stesso peso di un gruppo, quello della Lega, rimasto con un solo consigliere.
Una assurdità che solo la politica senza regole dell'oggi può consentire.
In altri tempi non sarebbe stato neanche pensabile.
Il Palazzo della Regione Lazio alla Garbatella
E nemmeno Fratelli d'Italia, che con la sua leader, la Premier Giorgia Meloni, ha imposto la candidatura di Francesco Rocca, oggi Governatore, ha mosso finora un solo dito per risolvere la questione.
Da tempo si parla di un probabile incontro sulla crisi strisciante della Regione Lazio fra Giorgia Meloni e Antonio Tajani, incontro atteso da tempo considerando gli impegni molto più importanti, soprattutto sul piano internazionale, della Premier Giorgia Meloni.
E non è solo l'attrito fra Forza Italia e la Lega l'unico problema che attanaglia la compagine governativa della Regione Lazio.
Anche il ruolo predominante del Direttore Generale della Direzione sanità della Regione, Andrea Urbani, voluto dal Governatore Francesco Rocca, che non concede spazio alcuno sul delicato tema della gestione del potere nella sanità è argomento di scontento e non solo in Forza Italia.
Anche in Fratelli d'Italia sembra che tale situazione sia maltollerata.
Ma in Fratelli d'Italia si tratta solo di sussurri e discorsi al Bar o nei corridoi.
Nessuna dichiarazione ufficiale.
Nessuno in Fratelli d'Italia potrebbe avanzare proposte o lamentele al di fuori delle sorelle Meloni, la Premier Giorgia e Arianna, responsabile dell'organizzazione del partito.
Nessuno può dire una parola che potrebbe non essere gradita dalle sorelle Meloni, sarebbe la fine inesorabile della carriera politica.
In Fratelli d'Italia non sono consentite posizioni, giudizi o qualsiasi parola che non sia di compiacimento e di lodi verso la Premier.
Le sue scelte sono intoccabili e insindacabili.
Quindi fin quando Francesco Rocca sarà gradito alla Premier nessuno potrà illudersi in cambiamenti di giunta, rimpasti o altro ancora.
Di questo lo stesso Governatore Francesco Rocca ne è perfettamente consapevole e, conseguenzialmente, ignora ogni lamento o critica.
Al senatore Claudio Lotito non resta altro che gridare ad alta voce il suo scontento nei corridoi del Senato e ad altri lamentarsi nei Bar e fuori dalle stanze di partito.
E a Forza Italia, nel suo complesso, non resta che minacciare uscite dalla giunta con appoggio esterno alle quali non crede proprio nessuno.
Tanto meno ci credono la Lega e Fratelli d'Italia.
Redazione