Per il Policlinico "Umberto I°", L'Agenas ne ha valutato le performance complessive definendole "basse".
Tale valutazione è il frutto di una attenta e scrupolosa osservazione dei processi organizzativi attraverso l'utilizzo degli indicatori di appropriatezza, efficienza ed attrattività.
Eppure l'Umberto I° è parte integrante della storia stessa della Città Eterna.
La prima pietra per costruire il Policlinico risale al 18 gennaio 1888 alla presenza dei Sovrani d'Italia.
I lavori iniziarono nel 1889 e si conclusero il 1902.
Una grandissima opera, intitolata al Re Umberto I°, a quell'epoca un vero e proprio vanto non solo per i romani ma per l'intero Paese.
Il busto dedicato al Re Umberto I° all'interno del Policlinico
Oggi il Policlinico "Umberto I°", una vera istituzione per i romani, è un policlinico universitario che ospita le facoltà di Medicina e Farmacia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Il nosocomio è amministrato dall'Azienda-Ospedaliero Universitaria Policlinico Umberto I° (in acronimo PUI).
E' il più grande Ospedale d'Europa per dimensione ed equivale ad un grande quartiere composto da ben 46 edifici all'interno delle mure umbertine alle quali si aggiungono altre 8 strutture esterne.
Basti solo accennare al fatto che il perimetro del complesso principale supera i due chilometri di lunghezza.
Un Policlinico Universitario ubicato al centro della città vicino alla Stazione Termini e collegato con numerosi mezzi di trasporto pubblico.
Con queste doverose premesse appare incomprensibile l'idea più volte manifestata dal Governatore Francesco Rocca di trasferire l'Umberto I° in una nuova costruzione da allocare altrove.
In realtà una struttura densa di storia che ospita ben 4.700 dipendenti meriterebbe un progetto di complessiva ristrutturazione per coniugare le esigenze di una moderna offerta ed assistenza medica in una sede storica e centralissima.
Nel frattempo la situazione generale del Policlinico appare quantomeno confusionaria e spesso priva di logica e di razionalità.
Si mormora di circa 100 cantieri in atto nell'intera struttura con tutto ciò che ne consegue in termini di organizzazione e di fruibilità dei servizi, considerando un traffico medio di 20.000 utenti al giorno.
E nel tentativo di analizzare le tante problematiche del Policlinico "Umberto I°" ne discutiamo con Giuseppe Polinari, responsabile della Federazione FGU - Gilda Unams - Dipartimento Sanità, cha da anni e spesso in solitudine lotta da vero sindacalista "duro e puro" per denunciare le anomalie e per proporre anche delle eventuali soluzioni a tutela dei lavoratori e degli utenti.
Sulla proposta di costruire un nuovo Ospedale che il sindacalista Giuseppe Polinari non auspica in alcun modo si può, invece, optare ad un lavoro di ristrutturazione e rimodernamento dell'esistente.
"Adesso si discute di spendere un miliardo di euro per un fantomatico spostamento del Policlinico a Pietralata, quando con molto meno si potrebbe costruire un monoblocco partendo da Otorino fino all'ex Urologia, e un secondo monoblocco dal I al IV padiglione, edifici non coperti da vincoli di soprintendenza, e ridare nuova linfa al Policlinico.
Si possono svuotare tutti i padiglioni (come già fatto per VIII-VII) e farci dentro in ogni piano per 3 piani, 16 posti letto.
In totale, con gli standard di 9 mq/posto letto e bagno interno con il 20% delle camere a 1 letto resterebbero nel Policlinico circa 800 posti-letto.
Una ristrutturazione - afferma Giuseppe Polinari - con due monoblocchi avendo un monoblocco di 350 posti letto nel terreno allo SDO accanto alla fermata metro Quintilani, con terreno del Comune acquistato dall'Università e progetto del Dipartimento di Architettura a firma del prof. Panella per uno studentato con 400 posti (in costruzione e quasi ultimato), dipartimento biotecnologie medico farmaceutiche (10.000 mq: aule e laboratori) e ospedale di 300-350 posti letto.
Un progetto presentato più volte che non ha avuto però finora alcuna fortuna".
Intanto permangono irrisolte tante problematiche denunciate e documentate più volte da mass - media anche nazionali come gli ipogei ( le gallerie sotterranee che collegano tutti i padiglioni) per i quali vennero spesi milioni di euro negli anni passati e che ospitano anche tac, risonanze, laboratori, oltre al passaggio dei pazienti in lettiga, che presentano trasudazioni di umidità e carenze di vario genere.
Alcuni giardini all'interno del Policlinico si presentano abbandonati e spesso anche caratterizzati da ricettacoli di rifiuti.
Altre strutture che sembrano ad una prima visione abbandonate a se stesse che sono in condizioni disastrose.
Palazzi moderni inseriti in contesti di strutture antiche lasciate a metà e non completate.
Una struttura rimasta incompleta
Cassonetti di rifiuti stracolmi e maleodoranti, depositi di materiale edilizio abbandonato.
Rifiuti abbandonati
Cassonetti di rifiuti stracolmi
Ma anche nel settore dell'accoglienza verso i cittadini - utenti si potrebbe fare molto di più.
Nel reparto oncologico, dove, purtroppo si assiste ad un continuo incremento di utenti, considerando la crescita esponenziale delle nuove diagnosi di neoplasie tumorali, si assiste ad utenti costretti a sostare nei corridoi per il fatto che le panchine per sedersi sono sempre insufficienti.
Inoltre "non vi è neanche un moderno video - numeratore per Oncologia A e Oncologia B che avverta il paziente - afferma il sindacalista Giuseppe Polinari - quando arriva il proprio turno e si assiste ancora alla chiamata a voce da parte delle infermiere, come ai tempi andati".
Una menzione a parte merita, per la sua storia e per quello che rappresenta , il sepolcro della Medusa collocato all'interno del comprensorio del Policlinico Umberto I° che conteneva al suo interno un sarcofago decorato appunto con l’immagine della testa della Medusa, attualmente logo grafico del Policlinico.